copyright © 2014 Movimento Univerticalista all rights reserved Discografia LA NOBILTA’ DEL TEMPO Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) Fantasia in DO min. KV 475 Sonata in Do min. KV 457 Molto allegro (4’26) Adagio (7’49) Allegro assai (4’38) Franz Liszt (1811-1886) Studio trascendentale n. 12 “Chasse-neige” Pace non trovo dai “Tre Sonetti del Petrarca” Fryderyk Chopin (1810-1849) Barcarolle op. 60 Nocturne op. 48 n.1 Claude Debussy (1862-1918) Des pas sur la neige dai Preludes, 1      Livre Feux d’artifice dai Preludes, 2         Livre ere eme I brani quì eseguiti sono in gran parte  collegati da almeno due fili conduttori.  Innanzitutto l’aspetto rapsodico di pezzi  come la Fantasia o la Barcarola o lo studio  Chasse-neige, in cui il continuo  cambiamento di andatura crea un effetto di  grande instabilità emotiva, poi un’impronta  pre-impressionista o impressionista, come  in Debussy o ancora in Liszt, per il quale i  continui viaggi rappresentavano uno  spunto per poter rievocare più che i luoghi,  le impressioni e le suggestioni a questi  legati. Wolfgang Amadeus Mozart (1756- 1791) Fantasia  KV 475 La Fantasia è una forma musicale di  antiche origini. Era diffusa già nel  Ciquecento per strumenti a pizzico come  il liuto o a tastiera come il clavicembalo. Caratteristica della fantasia è la libertà  formale e l’alternarsi di movimenti, ora più  lenti ora più veloci.  La Fantasia KV 475 ( composta nel 1785)  è, insieme alla sonata KV 457 e alla  sonata KV 310, l’unica scritta in tonalità  minore con un forte accento tragico,  esaltato da contrasti dinamici e da un uso  drammatico del virtuosismo. Mozart, pare,  pensò la Fantasia KV 475 e la sonata KV  457 collegate fra loro. L’attacco, in  Adagio, è costituito da una serie di  progressioni che sfociano in un grande  cantabile, a sua volta seguito da un  Allegro incisivo, presto interrotto da una  nuova melodia che si chiude con una  cadenza libera.  Segue l’Andantino, altra sezione lirica, a  cui fa da contrasto il Più Allegro, concitato  susseguirsi di progressioni in  trentaduesimi che si placano con una  sequenza di melodie spezzate fino al  riproporsi finale del tema dell’Adagio.  Sonata KV 457 Molto Allegro - Adagio - Allegro assai La Sonata è una forma musicale  sviluppatasi già nel Seicento con  caratteristiche diverse rispetto a quella  classica del Sette - Ottocento.  Quest’ultima consta di tre o quattro tempi  (Allegro - Adagio - Allegro, con uno  Scherzo fra l’Adagio e l’Allegro finale, già  utilizzato da Beethoven); il primo tempo è  suddiviso in una parte espositiva in cui si  trovano due temi di carattere  contrastante, una parte in cui si  sviluppano i temi e una parte in cui i temi  vengono riproposti come nella parte  espositiva.  Come già nella Fantasia KV 475, anche il  Molto Allegro della Sonata KV 457 inizia  in unisono, cui segue, dopo il Ponte  Modulante (ossia quel procedimento  compositivo che permette di passare da   una tonalità all’altra fra due temi diversi),  un falso scondo tema molto cantabile.  Segue il secondo (o il terzo?) tema e si  conclude l’Esposizione; lo Sviluppo è  molto breve e caratterizzato dal  movimento in terzine del basso; il primo  tempo si conclude con una Coda in cui la  testa del tema è trattata a Canone.  Il secondo tempo, Adagio, ha, nella  sezione centrale, un movimento ritmico e  un’armonizzazione che precorrono il  secondo tempo della sonata Poetica di  Beethoven.  Il terzo tempo è un Rondò in cui l’episodio  iniziale è intercalato da una seconda idea  cantabile e da un episodio in accordi.  Franz Liszt (1811-1886) Pace non trovo  dai “Tre sonetti del Petrarca”  Pace non trovo è una composizione  ispirata alla celebre sonetto del Petrarca  ed è tratta da un insieme di brani che Liszt  scrisse durante i suoi numerosi viaggi, fra i  quali un’importanza particolare assumono  quelli intrapresi in Italia. Liszt compose  così gli Anni di pellegrinaggio dedicati alla  Svizzera, all’Italia, a Venezia e Napoli, a  Roma. Il sonetto quì proposto è tratto dal  volume dedicato all’Italia. Dopo  un’introduzione lenta ma agitata, vi è una  parte cantabile suddivisa in tre grandi  episodi che si concludono con il ritorno al  tempo lento iniziale; da menzionare il  carattere Agitato assai con il quale la  composizione si apre e che indica non  tanto la velocità quanto lo stato d’animo  con il quale eseguirlo.  Chasse-neige  Lo studio fa parte dei dodici Studi  Trascendentali che Liszt ventottenne  pubblicò dopo essesi già cimentato in  questa forma musicale con gli Studi di  Bravura su Paganini. Lo Studio, come  suggerisce il titolo, dovrebbe essere un a  composizione atta a far pervenire  l’esecutore ad una perfetta padronanza  dello strumento; in Liszt questo fine si  fonde con un’idea espressiva molto forte  che supera la meta puramente didattica.  A maggior ragione ciò avviene nello studio  Chasse-neige (che significa tormenta di  neve) con un evidente anticipo  dell’impressionismo nel modo di concepire  l’uso dei suoni quale mezzo per rievocare  sentimenti ed emozioni  Fryderyk Chopin (1810-1849)  Barcarolle op. 60  Il termine Barcarola indica una  composizione in cui la melodia è  supportata da una parte secondaria con  movimento ritmico uniforme, tale da  ricordare il movimento di una barca.  La Barcarola op. 60 di Chopin è simile  ad una Fantasia con un’introduzione  che prepara l’entrata del tema, ripetuto,  variato con doppi trilli, altre due volte e  intercalato da sei grandi episodi in cui  gli elementi fondamentali sono la  sonorità orchestrale e la grande  cantabilità. Nocturne op. 48 n.1  Il Notturno romantico è una  composizione tipicamente pianistica  introdotta dal compositore irlandese  John Field, al qule Chopin si ispirò per i  suoi primi Nocturnes. Il Nocturne op.  48 n.1 è suddiviso in tre parti: la prima  lenta e cupa ricorda una marcia  processionale ( questo notturno fu  composto per le esequie della regina di  Castiglia). La parte centrale è un corale  in cui l’autore introduce  progressivamente valori di durata più  piccoli e la composizione si anima fino  a culminare in una parte, la terza e  ultima, in movimento veloce, variando  virtuosisticamente il tema iniziale. E’  sicuramente fra le composizioni più  conosciute e rappresentative del  romanticismo Claude Debussy (1862-1918) Des pas sur la neige - Feux d’artifice dai Preludes I due preludi di Debussy qui presentati,  Des pas sur la neige e Feux d’artifice,  fanno parte dei 24 Preludes pubblicati  dal compositore nel 1910. E’ d’obbligo  il riferimento sia ai 24 Preludi di  Chopin, che ai 24 Preludi e fughe del  Clavicembalo ben temperato di Bach,  in cui la scelta del numero 24  corrisponde alle 24 tonalità (ossia alle  24 scale del nostro sistema tonale  tradizionale) ed ognuno è caraterizzato  da un diverso uso della tecnica e dal  conseguente risultato espressivo.  I Preludes di Debussy hanno un titolo  che però viene posto non all’inizio,  bensì alla fine del brano, ciò a  significare l’indipendenza comunque  esistente fra il linguaggio musicale e  qualsivoglia rimando pittorico-narrativo.  Cionondimeno il preludio Des pas sur  la neige, caratterizzato dal ripetersi  ossessivo di due note vicine, ci  suggerisce un paesaggio gelato in cui  ogni passo può essere pesantissimo o  leggerissimo come la neve. Tutt’altro  discorso per Feux d’artifice, in cui i  bagliori di luce sono espressi da ottave  staccate in contrasto con un  susseguirsi velocissimo di sei note. Il  ritmo è pieno di cambiamenti  improvvisi, contrazioni e glissandi(ossia  la tecnica che consente di scivolare  con un solo dito sulla tastiera). Prodotto da: (P) copyright © 2000 by RUGGINENTI EDITORE Milano Italy